giovedì 6 agosto 2009

Gli anime dell'inizio, fra magia e natura

Bene, cerco di scriverlo a mille all'ora perchè mi sto' già perdendo altro.

Nella categoria "Early Japanese animation: nature and magic" sono stati proiettati ben 7 cortometraggi datati dal 1918 al 1947, purtroppo i primi due me li sono persi ma gli altri quattro sono stati pazzeschi:

Taro Urashima, 1918 di Kitayama Seitaro.



The Tale of Crab Temple, 1924 di AA.VV



His Snatched-off Lump, 1929 di Murata Yasuji.

Una storia di Tengu e contandini. E' un corto in bianco e nero e senza suono, come nei vecchi film comici c'è il classico siaparietto nero con le scritte dei dialoghi. Un contadino, guarito da un tengu nella foresta lo racconta ad un amico, il quale cerca il tengu per derubarlo e finisce punito.



A Fox and a Badger in Rivalry, 1933 di Oishi Ikuo.

Sfida all'ultima trasformazione fra un kitsune (volpe) e un piccolo tanuki (tasso) che chiede aiuto a suo padre. Animato come le vecchie Silly Simphonies, in partcolare "The Skeleton Dance", è un corto molto divertente che gioca sulla classica lotta fra animali magici giapponesi.

http://www.youtube.com/watch?v=WyGvGMa2RFg&eurl=http%3A%2F%2Fvideo%2Egoogle%2Ecom%2Fvideosearch%3Fq%3Dikuo%2520oishi%26rls%3Dcom%2Emicrosoft%3Aen%2Dus%3AIE%2DSearchBox%26oe%3DUTF%2D8%26sourceid%3Die7%26rlz%3D1I7IBMA%26um%3D1%26h&feature=player_embedded

Ninja Boy Fireball: an Episode in Edo, 1935 di Tanaka Ioshi.

Lo stile delle Simphonies Disneyane è sempre piu' riconoscibile. Qui un signore feudale nota una ragazza e decide di prendersela, ma un piccolo ninja riesce a salvarla combattento contro tutti gli scagnozzi. Epica la scena in cui il feudatario vuole far fare Harakiri alla ragazza e ad un cavallo.

Cherry Blossom, 1946 di Masaoka Kenzo.

Questo corto è una sorta di antesignano di "Fantasia". Due bambini farfalla svolazzano intorno a scene di vita quotidiana del Giappone tra XV e XVII secolo. Notevole l'animazione a cavallo fra cartone e fotografia.

Story of the Muku Tree, 1947 di Maruyama Shoji.

Anche questo ha un che di "Fantasia". La storia è quella dell'arrivo dell'inverno, rappresentato come un enorme lupo che viene dalle montagne, congelando col suo soffio tutto cio' che è vita. Il lupo spadroneggia pero', fino all'arrivo della primavera, che libera la natura dai ghiacci.
a vederlo si direbbe che la metà degli anni '40 abbia portato nell'animazione nipponica un interessa nella sovrapposizione di filmato e disegnato. In molte scene infatti il regista ha sostituito la natura congelata con delle statue d'argilla, molto efficaci a livello di resa.

L'avventura del principe Valiant....traduzione pessima!


Dopo Hakujaden è il Turno di "La grande avventura del principe Valiant". Qualche nostalgico penserà al cartone che passava su Italia1 molti anni fa, ma non è cosi', questo è un lungometraggio diretto da Takahata Isao agli inizi della sua carriera, nel 1968.

Come ha detto l'autore in persona, presente in sala durante la proiezione, il contesto storico in cui è stato fatto è di grande rilevanza nella visione del film.
La trama è classica. Il cattivo Grunwald, potentissimo ed assetato di potere, distrugge uno dopo l'altro interi villaggi. Horus, il protagonista, è l'unico sopravvissuto del suo e, dopo aver trovato la Spada del Sole, consegnatagli dal gigante di pietra Mog, si trova a dover superare una serie di prove che lo porteranno allo scontro finale con Grunwald.
Elemento interessante di questo cartone è il personaggio femminile, Hilda. Anche lei è l'unica sopravvissuta del suo villaggio, ma al contrario di Horus, lei si è alleata con Grunwald, il quale le ha regalato un medaglione che conferisce la vita eterna. La paura della morte che tormenta la ragazza è la leva che il demone Grunwald sfrutta per piegarla ai propri fini. Hilda viene infatti infiltrata nel villaggio dove Horus va a vivere cercando di farlo cacciare, cosa che in parte riesce grazie ad un capovillaggio invidioso ed un consigliere ambizioso.
Naturalmente, nella risoluzione degli eventi, Hilda rinuncerà alla vita eterna, per la quale tante vite umane sarebbero mietute.
Sicuramente un anime datato, ma comunque pieno di risvolti interessanti: dalla politica al tema della solitudine (grande nodo dell'animazione giapponese, lo troviamo persino nel modernissimo Paranoia Agent di Kon Satoshi). Soprattutto si possono vedere molti personagi che il duo Takahata-Miyazaki utilizzerà in futuro, da "Conan il ragazzo del futuro" a "Heidi".
Comunque una visione interessante.

Inizia l'abbuffata!

E' appena iniziato il Manga Impact!
Ieri, 5 luglio 2009, la proiezione della "Città Incantata" del maestro Miyazaki Hayao ha aperto le danze per questa rassegna. Proiezione che mi sono sentito di saltare, dato il numero spropositato di volte che l'ho visto.
Infatti è da oggi, giovedi' 6 che è iniziata la rassegna vera e propria.
Partito con lo zaino in spalla dal dormitorio che la protezione civile (ente che non ringraziro' mai abbastanza) ha fornito a noi giovani squattrinati, alle 8 del mattino, mi sono diretto verso Locarno e la prima proiezione della giornata:
"Hakujaden" 白蛇伝, in italiano "La leggenda del serpente bianco" lungometraggio del 1958 di Yabushita Taiji, prodotto ovviamente dall'onnipresente Toei Animation. E' una storia di amore, magia e buffi animali e, come sottolineato dal curatore dell'evento Carlo Chatrian, antesignano in qualche modo del recente "Kung-fu panda". Una delle spalle del protagonista è infatti un piccolo panda, piccolo ma resistente e coriaceo, come nella migliore tradizione dell'animazione nipponica.
Particolarità di questo film è che si tratta del primo lungometraggio a colori giapponese, nonostante in ritardo rispetto all'animazione internazionale, persino noi italiani eravamo arrivati nove anni prima col delizioso "La rosa di Bagdad".
Per ora sono costretto a fermarmi qui, fra meno di mezz'ora inizierà una nuova proiezione e la pancia vuota reclama il suo giusto tributo di pane e coppa.

Giusto per far venire un po' di invidia a chi non c'è vi allego il link dell'evento, che razza di programma eh?! http://www.mangaimpact.ch/

P.S. scusate eventuali refusi ed errori di natura varia ma sto' facendo tutto alla velocità della luce, in piu' la tasteria dei portatili della sala stampa non hanno le i, u ed o accentate!