venerdì 7 agosto 2009

Pardo speciale a Takahata

L'animazione giapponese, in particolare lo studio Ghibli, sta' riscuotendo ormai un successo internazionale. Dopo il nonnino Miyazaki, premiato con l'Orso d'oro a Berlino e l'Academy Award di L.A., anche il suo senpai (in quanto di sei anni piu' vecchio) ha avuto ieri il suo riconoscimento ufficiale. A sorpresa, anche per la stampa che è stata informata da una mail verso le 4 del pomeriggio, è stato deciso di consegnare al regista un pardo speciale. Con la flemma e la tranquillità che lo fa sembrare un qualsiasi salaryman giapponese, il maestro ha ritirato il premio, consegnatogli dalle mani di Michel Ocelot, stimato collega.

Stamattina, infatti, Takahata e Ocelot si sono cimentati in dialogo a due, incalzati dalle puntuali domande di Carlo Chatrian, sul mestiere che condividono. I due poli geografici si sono incontrati, dimostrandosi profondo rispetto e grande interesse (da tempo Takahata, Miyazaki e Ocelot nutrono una forte ammirazione reciproca) in uno scambio di punti di vista diversi ma tesi a completarsi reciprocamente. Da un simile punto di vista sull'audience, Takhata fa film per i bambini ma che poi vengono visti in maggioranza da adulti e Ocelot che punta agli adulti per spiazzarli, cosa che coi bambini non riesce, visto che per loro è comunque tutto nuovo; ad una comune visione sul valore della tradizione nei loro film, non tanto come elemento nostalgico ma in quanto valore culturale. ancora hanno spaziato sul tema dell'umorismo, da una parte il regista francese si chiede perchè non ridere in mondo che puo' essere cosi' orribile, mentre quello nipponico spiega come divertire il pubblico mantenendo una certa distanza fra esso e l'eroe (anche se Takahata ammette che in patria non sempre funziona questo espediente).

L'ultima domanda ha riguardato il tema della violenza e, mentre Takahata non trova molto da dire a riguardo e fondamentalmente mantiene un giudizio neutrale, Ocelot rivela una forte coscienza critica (e su questo vediamo una tipica distanza culturale oriente/occidente). Il regista francofono attribuisce una forte responsabilità a chi fa animazione, soprattutto in quanto recepita da un pubblico fondamentalmente in formazione, ci si chiede se mai il povero Ken riuscirà a sbarazzarsi delle etichette che da 25 anni lo vedono al centro di questo dibattito.




Infine ai due è stato chiesto dei loro progetti futuri.
Takahata sta lavorando ad un anime sulla famosa novella giapponese "Storia di un taglia bambu" (Taketori Monogatari), di cui c'è un piccolo riferimento ne "I miei vicini gli Yamada", quando i genitori trovano la fglia dentro ad un bambu luminoso (sempre per dire che la tradizione è sempre presente). Ocelot invece, vorrebbe continuare con piccole storie "a volte una canzonetta puo' essere piu' importante di un opera" e poi un film barocco per un pubblico adulto ed un film per tutti.
E' bello vedere che i due attempati cartoonist (uno di 73 e l'altro di 65 anni) abbiano ancora tutta questa vitalità e voglia di regalarci nuovi mondi da immaginare.

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